Isola delle Correnti, Pachino (SI) "... Suo suocero Gaetano era un sant'uomo. Non come le cognate, tutte donnette loro: vestite di nero da capo a piedi, i capelli severamente tirati e di una malizia che sporcava l'anima. E sua suocera, poi, era una donna aggressiva dallo sguardo truce e dai brutti gesti. Non era certo quella la vita familiare che l'Angiola aveva desiderato per sé, quando, scoccando la freccia dei suoi pensieri lontano, al di là dei monti della sua penosa infanzia, aveva immaginato di vedere il mare. Com'erano diverse da lei quelle donne, ironicamente, la chiamavano La Continentale: sempre pronte a battutine derisorie. Non Gaetano, però. Lui, al contrario, era un uomo tranquillo, bonario, che non parlava mai se non interpellato. A volte, lei aveva pensato che, in fondo, suo suocero non avesse proprio nulla di cui parlare con la sua famiglia. Aveva notato che, potendo, trascorreva la maggior parte del suo tempo da solo; spesso, quando la mattina pr...
Mai parole furono più vere!
RispondiEliminaIl dolore insopportabile di vedere soffrire e morire chi amiamo...
Ciao Elisa.
RispondiEliminaBuon San Valentino, Amore.
marinariannachiara
Grazie! Sono qui a scrivere, ma accanto a me c'è il mio "cielo azzurro": mio marito.
RispondiEliminaLui si dedica ai suoi interessi, mentre io scrivo sul mio pc.
Io vi auguro tanto, tanto calore e amore!
Sofocle ha scritto:"Tu piangi un tuo caro quando muore, ma non sai se il futuro gli avrebbe recato o no del bene."
RispondiEliminaSo che è così, ma quando ho perso le persone che mi erano care, bè, non sono stata coerente.
Baci. Pinuccia
Grazie Pinuccia cara, è terribile per chi resta infatti...perché quando siamo in relazione con l'altro, la separazione è devastante...
RispondiEliminaBuonanotte...anche se in ritardo.
Baci Marina
Quando è mancato il mio papà il dolore è stato devastante. Non riuscivo a capacitarmi della perdita. Poi, un mese esatto, dopo la sua morte ero in ospedale per un brutto incidene e in sogno mia papà e venuto a trovarmi,e con una espressione radiosa che non gli ho mai visto mi ha abbracciato e mi ha detto: "Non essere triste, adesso sto bene. Sai che sarò sempre con te, che non ti abbandonerò mai. Tu sei me che continuo a vivere" Mio padre era morto di cancro al fegato. Quando mi sono svegliata pingevo come "una vite" ( è un detto comune dalle mie parti dato che abito in un paese a tradizione viticola). Ma il mio pianto non era più di impotenza, era un pianto di accettazione di liberazione. Da chi ho raccontato questo sogno mi è stato detto che sono cose che mi sono immaginata per traquillizzarmi. Sarà ma da quel sogno ho trovato serenità. Poi è vero che mi sono chiusa in me stessa e non ho più raccontato nulla di me per paura di essere presa in giro. Adesso sto cominciando ad aprirmi di nuovo e questo dopo aver incontrato, se pure virtualmente persone come ne incontro qui da te. Grazie Marina. Ti voglio bene. E voglio bene alle tue magnifiche figlie. Pinuccia
RispondiEliminaPinuccia, mentre ti leggevo, mi sono commossa. C'è una semplicità disarmante in te.
RispondiEliminaPurtroppo, a questo mondo, non si può essere sempre sé stessi, lo capisco, lo so.
Però, sappi che io ti ascolto con il cuore, nell'anima.
Ti ringrazio della tua presenza qui. Sei del Nord?
Baci Marina
Si mia cara. Sono del nord e precisamente di un paesino della provincia di Alessandria. Tu sei una persona speciale. E' quello che ho intuito leggendo i tuoi blog e i tuoi commenti che trovo qui e là. E' da poco che li ho " scoperti" e li voglio assaporare come dicono si assapori un bicchiere di vino. E poi mi piace la scioltezza con la quale scrivi, ma soprattutto la tua profonda umanità. Un grande abbraccio e buona domenica. Pinuccia
RispondiEliminaProvincia di Alessandria, mi dicono che sono dei bei posti. Sei troppo cara Pinuccia. Questa delicatezza...non te la fare portar via...mi viene di dire.
RispondiEliminaBacioni Marina